GuidoBenedetti
"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"

21. Geroli

Geroli
"Geroli, una delle tre frazioni sulla sinistra del Leno, è conosciuta dai più per la presenza del cimitero militare austroungarico. In un prato verde le pietre grigie, tentando nell'ordine perfetto un risarcimento postumo al caos della guerra, ne fanno memoria collettiva e ne testimoniano lo scandalo, sul fondo di questa valle stretta che era di confine, dove l'ombra per parecchi mesi arriva troppo presto e non aiuta i pensieri positivi. Ma anche qui, facendo eco al bellissimo film di Ermanno Olmi, sono tornati prati e boschi e nella bella stagione Geroli indossa un vestito leggero e colorato di verde e di fiori, quasi a festeggiare il sole che da mattina a sera ritorna a scaldarla con una luce intensa. Percorrere allora i sentieri che attraversano i larghi prati della frazione è concedere una piccola vacanza allo sguardo, all'udito e all'olfatto. Quando ci passo, il mio pensiero è di gratitudine per chi mantiene falciati quei prati che ondeggiano e così facendo mi dà la possibilità di godere gratuitamente di un territorio ricco e pulito, dove af-fiorano dall'erba i muretti a secco: "Sassi e non solo", per dirla col festival e concorso sul paesaggio terrazzato, che da qualche anno viene organizzato all'interno della cornice prativa di Geroli e che rimanda nel nome dell'ecosistema prezioso che racchiudono e alla storia che hanno maturato. Gratitudine, nella speranza che anche l'anno prossimo chi sfalcia lo voglia o lo possa fare ancora, perché il bosco non aspetta a riprendersi un terreno non lavorato, anche per poco.
Non so quanti a Terragnolo si occupano dei grandi e piccoli prati, che addomesticano nel tempo permettendo ai fiori di sprigionare la loro libera bellezza, ma andrebbero riconosciuti pubblicamente come autentici custodi della valle. A mio avviso, lo sviluppo della vallata, più che dalla costruzione di un'autostrada passa dalla loro resistenza nel fare un'attività credo poco remunerativa, ma di grande valore ecologico e direi anche culturale. Per imitare uno slogan temporalistico molto di moda nella politica attuale con cui si vorrebbero indicare le priorità, direi prima l'aria, prima l'acqua; prima la terra e chi la accudisce, ne fa humus per renderla e lasciarla umana, abitabile.
"D'estate Geroli è una festa", mi dice una domenica sera una signora affacciata al terrazzo di casa, "per il ritorno di tanti abitanti o dei figli o dei nipoti": infatti, tantissimi ragazzini stavano raccontandosela seduti accanto alla fontana e dall'altalena facevano la conta per giocare a nascondino fra i tanti angoli e pertugi, scalette, pianerottoli, ingressi alle cantine, correndo su e giù per la frazione che sfuma sui larghi prati. È stato bello vedere che in quell'occasione, l'unica col telefono in mano, per fare qualche foto, ero solo io. E chissà quanti erano i bambini una volta, considerate le grandi dimensioni della vecchia scuola elementare, edificio oggi gestito dagli scout Cngei. Durante la mia visita gli anziani semplicemente chiacchieravano riparati sulla panchina fra le case e provocandoli, volentieri giocavano anche due mani di morra, nell'occasione, però, schiarendo la gola solo con l'aranciata; troppo svelte quelle mani: non c'è storia! Poi, a fine stagione, più volte mi è capitato di trovare qualcuno che all'aperto si dedicava alla preparazione delle marmellate in un grande calderone, rinnovando annualmente una bella consuetudine comunitaria, Tanti segni partoriti dal tempo sono da scoprire in ogni frazione della valle, come quegli occhi di legno e di ruggine, inchiodati su una vecchia porta di Geroli: ma noi per la fretta, spesso, non ricambiamo lo sguardo."


Grazie a Sonia Schmid per il testo di presentazione della frazione di Geroli.
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